Agrivoltaico e innovazione in agricoltura: maggiore valore nutrizionale per il grano
In una recente svolta nella ricerca agricola, uno studio condotto in Italia ha scoperto che il grano cresciuto sotto sistemi agrivoltaici elevati mostra una riduzione della produzione ma un contemporaneo aumento del valore nutrizionale per il bestiame.
Questa scoperta apre nuove prospettive per i manager della transizione 5.0, impegnati a integrare sostenibilità e innovazione tecnologica nel settore agricolo.
Il CNR Istituto per la Bioeconomia, l’Università di Firenze e lo specialista agrivoltaico italiano REM Tec srl hanno condotto lo studio su un’area di 11,4 ettari di grano a Borgo Virgilio, in provincia di Mantova. L’impianto utilizzato per la ricerca consisteva in 7.680 pannelli Bisol e 768 inseguitori solari, installati a un’altezza di 4,5 metri e coprendo un’area totale di 1,3 ettari.
L’esperimento, durato due anni, ha esaminato la qualità del grano crescendo sotto diversi livelli di copertura fotovoltaica.
“Abbiamo osservato che la riduzione della produzione di grano è limitata nella fase fenologica di maturazione cerata con inseguitori standard (GCR = 13%); mentre la riduzione è stata del 29,6% nei pannelli con ombreggiamento aumentato (GCR = 41%)”, ha dichiarato Lucrezia Ghidesi di REM Tec srl a pv magazine Italy.
Questo studio pionieristico ha misurato parametri quali materia secca, ceneri, contenuto di proteine grezze, proteine insolubili in detergente neutro, proteine detergenti insolubili in acido, proteine solubili, fibra detergente neutra, fibra detergente in acido e lignina detergente in acido. L’ombreggiamento ha influenzato significativamente le frazioni di proteine e fibre nella biomassa di grano, modificando anche la digeribilità per l’alimentazione dei ruminanti.
“La fibra detergente neutra digeribile, valutata dopo 24 ore di incubazione in situ nel rumine, è aumentata con l’ombreggiamento”, hanno spiegato i ricercatori. Le aree ombreggiate presentavano anche proteine grezze e solubili maggiori, proteine detergenti insolubili in acido, fibra detergente in acido e neutra rispetto alle aree di controllo. La biomassa trattata con ombreggiamento ha mostrato un rapporto calcio-fosforo migliore per l’alimentazione dei ruminanti.
I dati raccolti durante gli esperimenti condotti tra il 2022 e il 2023 saranno ulteriormente validati con sperimentazioni nel 2024. “Questi risultati potrebbero essere utili per migliorare la produzione di biomassa e fornire informazioni preziose sul grano duro nel sistema agrovoltaico“, hanno concluso gli accademici.
Questo studio, presentato nel lavoro “Determination of feed yield and quality parameters of whole crop durum wheat (Triticum durum Desf.) biomass under agrivoltaic system” e pubblicato in Agroforestry Systems, sottolinea l’importanza dell’innovazione tecnologica nell’agricoltura. Per i manager della transizione 5.0, l’agrivoltaico rappresenta non solo una strategia per ottimizzare l’uso del suolo e produrre energia pulita, ma anche un’opportunità per migliorare la qualità e il valore nutrizionale delle colture, conciliando così le esigenze di produzione alimentare e sostenibilità ambientale.