Transizione 5.0: Il Governo Italiano in dialogo con Bruxelles per includere attività inquinanti
Sforzi in corso per ampliare l’accesso agli incentivi del PNRR a settori precedentemente esclusi, con un occhio alla sostenibilità ambientale
Nel recente dibattito parlamentare, il sottosegretario all’Ambiente, Claudio Barbaro, ha confermato che il governo italiano sta attivamente discutendo con la Commissione Europea l’eventuale inclusione di alcune attività industriali inquinanti negli incentivi previsti dal nuovo piano Transizione 5.0. Questa mossa potrebbe segnare una svolta significativa per numerose industrie pesanti, attualmente escluse per via delle loro emissioni e dell’uso di combustibili fossili.
Contesto della Transizione 5.0
Il piano Transizione 5.0, che fa parte del più ampio decreto PNRR 4, mira a incentivare gli investimenti delle imprese italiane verso l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili attraverso una serie di crediti di imposta per il biennio 2024-2025. Tuttavia, il comma 6 del decreto esclude specificamente gli investimenti direttamente connessi ai combustibili fossili, al sistema EU ETS che produce emissioni di gas serra, alle discariche di rifiuti, agli inceneritori, e ad altre attività che generano sostanze inquinanti classificate come rifiuti speciali pericolosi.
Dibattito e sfide
Durante il question time del 24 aprile, Ilaria Cavo di Noi Moderati ha sollevato una questione cruciale riguardo la possibilità per le imprese impegnate in attività ad alto impatto ambientale di accedere agli incentivi, sottolineando come queste industrie stiano investendo in tecnologie e soluzioni per allinearsi agli obiettivi di transizione energetica. La risposta del sottosegretario ha illuminato il dibattito in corso con Bruxelles per valutare se certe categorie di attività possano rientrare nei benefici del piano, in linea con il principio di “non arrecare un danno significativo all’ambiente” (DNSH), stabilito dal regolamento UE 852/2020.
Implicazioni per gli Energy Manager
Questa potenziale revisione delle normative potrebbe avere impatti significativi per gli energy manager e le aziende nei settori ad alta intensità energetica. La possibilità di accedere a nuovi incentivi finanziari offrirebbe a queste imprese maggiori risorse per modernizzare i loro processi produttivi, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità a lungo termine. È fondamentale che gli energy manager rimangano informati sugli sviluppi di questa interlocuzione per poter pianificare strategicamente gli investimenti futuri.
Prospettive future
Mentre il dialogo tra il governo italiano e la Commissione Europea continua, le industrie potenzialmente interessate dovrebbero prepararsi a un cambio di paradigma che potrebbe permettere loro di sfruttare i fondi del PNRR per accelerare la loro transizione ecologica. Le decisioni che saranno prese a Bruxelles nei prossimi mesi potrebbero determinare non solo il futuro finanziario di queste industrie ma anche il loro impatto ambientale a lungo termine.
In conclusione, mentre il governo italiano lavora per garantire che il piano Transizione 5.0 sia inclusivo e vantaggioso per un più ampio spettro di industrie, gli stakeholder del settore energetico dovrebbero attivamente partecipare e influenzare il dibattito per assicurare che le nuove politiche riflettano le necessità reali dell’industria e dell’ambiente.